Lasciamo Étretat di mattino presto e velocemente raggiungiamo Honfleur, il sole di ieri ci ha abbandonato e un cielo grigio carico di pioggia ci accompagna in questa nuova giornata.
Honfleur è una piccola città marinara situata nella regione della Bassa Normandia vicino alla foce della Senna. Le sue stradine pittoresche, i velieri e i pescherecci ancorati alle banchine, le antiche case in pietra con le facciate colorate e i tetti di ardesia, la rendono uno dei luoghi assolutamente da vedere.
Passeggiando sul sul Vieux Bassin si ha la sensazione della cittadina immutata nel tempo e che conserva tutto il fascino dei porti di mare dove però non mancano le piccole boutique, gli hotel de charme e i ristoranti tipici e molto turistici.
Dopo la visita alla chiesa di Sainte Catherine, ci rimettiamo in viaggio verso le spiagge del D-day.
Prima di arrivare famosa Omaha Beach facciamo però una brevissima sosta a Arromanches-les-Bains, questo paesino ci è infatti stato consigliato da Wilfrid a Étretat. Lo aveva infatti indicato come punto di partenza ideale per la visita dei luoghi simbolo dello sbarco in Normandia.
Arromanches-les-Bains
Arromanches-les-Bains, ora è una tranquilla stazione balneare ma durante la seconda guerra mondiale fu un obiettivo prioritario delle truppe alleate nella quale volevano installare un porto artificiale per poter fornire armi e munizioni alle truppe sbarcate. I resti di questo porto, molte targhe e un museo sono lì per ricordarci cosa è successo e chi ha perso la vita durante lo Sbarco e la Battaglia di Normandia.
Risaliamo in auto accompagnati da una fastidiosa pioggerellina per dirigerci a Colleville-sur-Mer qui infatti ci aspetta Omaha Beach.
Omaha Beach è il nome in codice dato dagli alleati ad una delle cinque spiagge su cui avvennero gli sbarchi il 6 giugno 1944. Lungo questi 8 km di spiaggia si è combattuta la battaglia più drammatica dello sbarco in Normandia tanto da guadagnarsi il soprannome “Bloody Omaha”, “la sanguinosa Omaha”.
Un rapido colpo d’occhio e ci è subito chiaro perché questa operazione diventò una carneficina in cui persero la vita migliaia di soldati. Chilometri di spiaggia, una zona ampia e senza alcun riparo per chi giungeva dal mare, mentre i tedeschi dall’alto delle dune di sabbia sparavano indisturbati.
Omaha Beach
E’ davvero surreale camminare sulle dune e sulla spiaggia mentre famiglie fanno pic-nic, bambini giocano allegri e ragazzi si godono un po’ di tempo libero all’aria aperta e pensare a quello che è accaduto in quel luogo.
Ma l’orrore di quei giorni si fa terribilmente reale quando giungiamo al Normandy American Military Cemetery and Memorial, 9386 croci bianche immerse nel verde e nel silenzio ci ricordano che tutto è avvenuto e che migliaia di giovani uomini, quasi tutti caduti quel giorno a Omaha Beach o nelle operazioni immediatamente successive, sono sepolti qui. Passeggiare e leggere i nomi su queste croci è davvero toccante, soprattutto quando leggiamo due croci con lo stesso cognome e scopriamo leggendo la nostra guida che qui riposano anche 33 coppie di fratelli sepolti uno accanto al’altro.
Normandy American Military Cemetery and Memorial
Proseguiamo la nostra visita ammirando una statua di bronzo alta 7 metri che raffigura “Lo spirito della gioventù americana che sorge dalle acque”, attorniata da un colonnato con enormi mappe murali che ripercorrono tutta la campagna d’Europa. Alle spalle della statua sorge anche il Giardino dei Dispersi, che commemora altri 1557 caduti i cui corpi non sono mai stati ritrovati.
Il pomeriggio sta giungendo al termine e ci dirigiamo verso Mont-Saint Michel.
Lo spettacolo nel vedere questo isolotto roccioso avvicinarsi piano piano è tanto emozionante quanto impagabile. Tant’é che a un certo punto decidiamo di fermarci e scendere dal’auto per scattare qualche foto da lontano.
Prati verdissimi, pecore e uccelli creano una scenografia mozzafiato che è impossibile non voler immortalare.


Mont-Saint Michel è il simbolo della Normandia ed è raggiungibile solo attraverso una strada che taglia in due un’immensa baia, teatro delle più grandi maree d’Europa e circondata da sabbie mobili.
Visti i ritmi serrati dei primi giorni abbiamo optato per dormire all’ Hôtel Le Relais du Roy un hotel ai piedi del monte e situato dopo la barriera di accesso a Mont-Saint Michel.
La scelta si è rivelata ottima, per accedere alla zona, l’Hotel al momento della prenotazione, fornisce un codice da inserire alle sbarre di accesso, in questo modo l’auto si può parcheggiare direttamente di fronte all’hotel.
Una doccia calda, un po’ di riposo e una cena purtroppo pessima, ci accompagnano verso la fine di questa giornata impegnativa.
Prima di andare a dormire però, armati di macchina fotografica, decidiamo di uscire e scattare qualche foto… Mont-Saint Michel illuminato mi lascia senza parole e mi dà una buonanotte che difficilmente dimenticherò…
Domani ci aspetta una nuova tappa del nostro viaggio: visita a Mont Saint-Michel, per poi spostarci a Cancale e Saint Malo.